Le opere di terracotta di Costantino Nivola e la mia percezione dell’arte

Costantino Nivola è un artista sardo, nato a Orani nel 1911 e morto a New York nel 1988. Di Nivola si conoscono soprattutto le statue femminili, liberamente ispirate all’arte cicladica e, un po’ meno, le statue maschili e i sand cast. Ancora meno conosciute sono le serie delle opere in terracotta: i letti, le spiagge e le piscine. I letti sono piccole sculture che raffigurano le varie sfaccettature della vita di coppia: amore, felicità, ma anche solitudine. Le spiagge sono l’immagine dell’unione fra l’uomo e la natura, in una calma armoniosa.

A partire dagli anni Settanta, Nivola assume una posizione molto critica verso la società contemporanea. Così i letti diventano lo scenario di bruttezza e volgarità e le spiagge diventano luoghi sovrappopolati. In questo contesto nasce la serie delle piscine, ispirate ai resort turistici che stavano sorgendo in quegli anni negli Stati Uniti, dove l’artista si era trasferito circa trent’anni prima. Le piscine sono non-luoghi caotici, affollati da figure sgradevoli.

Le piscine sono esattamente l’opposto della prima serie delle spiagge e sono una delle opere che hanno cambiato la mia percezione dell’arte. Oggi è normale palare di turismo sostenibile, ma Nivola aveva già intuito questo tema con alcuni decenni di anticipo e ci ha messi in guardia usando lo strumento dell’impatto visivo. Così il messaggio politico è veicolato attraverso un codice estetico, cosa di per sé non nuova nell’arte. Solo che, nella mia esperienza personale di quel preciso momento, quel messaggio, essendo scritto esattamente nel mio linguaggio, mi ha fatto capire questa dimensione dell’arte, aprendomi per sempre gli occhi e permettendomi di recuperare anche i messaggi politici di artisti a me più lontani, come Goya, Géricault e Picasso.

Previous
Previous

Costantino Nivola’s clay artworks and my own perception of art

Next
Next

From match factory to luxury estate